 Stefano
Scarampella, vero protagonista della liuteria del suo tempo, nacque a
Brescia nel 1843, figlio di Paolo (liutaio dilettante) e fratello minore
di Giuseppe (affermato liutaio, attivo soprattutto a Firenze). Solo nel
1890 iniziò ufficialmente il mestiere di liutaio, esercitando la
sua attività prevalentemente a Mantova. Alla morte del fratello
Giuseppe, nel 1902, ricevette in eredità attrezzi, modelli e ricette
di vernice e iniziò per lui un periodo di intensa produzione e
creatività. È curioso notare che raggiunse la piena maturità
a quasi sessant'anni. Nel 1919 accettò di prendere per allievo
Gaetano Gadda, che resterà con lui fino alla morte. Morì
il 23 gennaio del 1925.
Uomo semplice, estroso e sensibile, costruì strumenti con grande
passione, accontentandosi del materiale che riusciva a rimediare. Le sue
opere testimoniano però una genialità e una spontanea espressività
che hanno l'equivalente soltanto in Guarneri del Gesù (in
un'altra epoca). Proprio per queste qualità artistiche i
suoi strumenti furono presto molto richiesti e spesso copiati da innumerevoli
liutai di epoche successive. Anche se di livello inferiore, tali strumenti
vengono talvolta spacciati per Scarampella, creando confusione attorno
al nome e all'attività di questo eccellente liutaio.
Oggi gli strumenti di Stefano Scarampella sono molto ricercati sia dai
collezionisti, sia dai musicisti.
Notizie tratte da Eric Blot, Un secolo di liuteria
italiana: Lombardia e Veneto, Editrice Turris, Cremona 1995, pp.
222-233.
Vedi l'articolo di Giovanna Capretti Scarampella,
un maestro bresciano, Giornale di Brescia, 20 luglio 2002
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